Marcello Mastroianni
Marcello Mastroianni era l’uomo più bello del mondo. Non c’è altro attore, altro uomo, altro esemplare di creatura vivente di sesso maschile che possa eguagliarlo.
La bellezza è soggettiva ed è parimenti un fattore, un attributo squisitamente assoluto. Sembra un paradosso — che il soggettivo sia anche assoluto — ma la vera bellezza è soggettiva e assoluta e Marcello Mastroianni era un’opera d’arte vivente, ed era bello e assoluto.
Come può un’opera d’arte essere assoluta? Deve essere fuori dal tempo. Può invecchiare, può anche morire, dissolversi, non avere più alcuna tangibilità o apparenza ma tale resta nell’eternità. Perché Mastroianni era al di fuori di ogni tempo e come tale era consegnato all’eternità.
Con quello sguardo carico di sottintesi, quel sorriso sapiente, quell’eleganza puntuale e svogliata lui aveva vissuto, lui aveva conosciuto, lui aveva solcato i mari del tempo ed era approdato altrove.
Da quei porti distanti e irraggiungibili lui sorrideva, inarcava le labbra e paternamente ci diceva Io so, io ho vissuto.
Ed era uno sguardo lontano ma presente, come di chi non è qui con noi ma è presente, misteriosamente. Perché sentiamo quel suo abbraccio, quella sua conoscenza di cose che mai vedremo o di cui mai ci accorgeremo. Ma che esistono perché lui le ha viste.
Mastroianni sapeva e sorrideva e paternamente ci sussurrava che andava tutto bene, che forse era tutto inutile ma che tutto era anche così carico di sapienza e necessità. Niente serviva, niente era necessario ma bisognava pur sempre farlo.
Un nuovo film, una nuova opera. Per avvicinarsi a quei porti sconosciuti cui lui era approdato e da cui ci sorrideva.
Mastroianni era fuori dal tempo e oltre l’incomprensibile presente. Poteva permetterselo perché lui non aveva tempo, o almeno non il nostro.
Per noi aveva un sorriso e uno sguardo che tranquillizzava, non spiegando.
Non c’è niente da spiegare, tutto è incomprensibile.
Tutto è più facile quando ci sorride Mastroianni.
Non dicendo niente, neanche una parola, neanche una spiegazione. Sorridendo, mastroianamente.