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Settembre

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Settembre

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Settembre è il mese con la luce più bella di tutto l’anno. Settembre è la sua luce. È molte altre cose ma è, essenzialmente, la sua luce cristallina, definita, calda e generosa.

Ripensavo a Waste Land di T. S. Eliot: diceva davvero “Aprile è il mese più crudele”? Non è settembre il mese più crudele, che ti illude illuminando che tutto sarà così, sempre? Che non verrà l’inverno? Che non finirà più niente, che il tempo può essere sospeso, che sarà settembre per sempre?

Aprile è il suo simmetrico temporale: o meglio, viene dopo marzo che lo anticipa di 6 mesi, ma aprile è un marzo maturo: assiste allo sbocciare dei semi piantati a marzo. Aprile è crudele perché è giovane, infantile, inesperto e stupidamente eccitato dal caldo che rinasce, dall’inebriante odore dei fiori, dal sole che riscalda di nuovo, dopo mesi di luce fioca e di nessun calore.

Settembre ha già visto ogni cosa, settembre è la maturità che si prepara alla vecchiaia dell’inverno: gode ogni istante perché ogni istante fugge, mentre aprile sembra prodigo di infiniti istanti. E aprile ti inganna, aprile è crudele.

“Non sono ottimista: ho speranza”.

L’ho sentito dire a uno scienziato al quale veniva chiesto come si sentiva di fronte all’impoverimento irreversibile delle risorse del nostro pianeta.

Ecco, aprile è ottimista, settembre è calmo come una speranza: sa che verrà il freddo, che la terra si ghiaccerà, che ci saranno pochissimi frutti per mesi e mesi. E sa che poi tornerà l’intemperanza di aprile. Che la memoria rinascerà limpida e libera e nessuno ricorderà il freddo e il caldo che brucia e spegne la vita. Finché non tornerà settembre, il mese in cui la vita sta per finire e lo fa in un’esplosione finale e decadente e straordinaria per bellezza e generosità e profumi.

La luce di settembre ha in sé la nostalgia di quando non ci sarà più.
Ha un livello fisico visibile e uno metafisico che si percepisce.

A settembre si vede una luce che ha due dimensioni: una fisica e una del ricordo. Settembre illumina il presente e gli fa ombra col passato e col futuro.

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